Uno zaino già pronto per il viaggio
Il diario e le lettere di Esther Etty Hillesum (1914-1943) rappresentano un singolare documento sugli orrori della Shoah, ma sono anche il racconto intimo di un cammino di maturazione interiore e di un’esperienza personale del divino. Di fronte alla ‘banalità del male’ si ergono come oasi nel deserto i “pensieri liberatori” di questa giovane ebrea olandese, risposte importanti per comprendere non solo il suo tempo, ma anche la contemporaneità: l’unico nemico dell’uomo è l’odio; estirparlo e vivere con una consapevolezza storica è la garanzia di un futuro per l’Europa, al riparo dai totalitarismi.
Arianna Rotondo è ricercatrice di Storia del cristianesimo presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche di Catania. I suoi ambiti di ricerca hanno riguardato lo studio dei modelli di genere e delle interazioni sociali nei gruppi protocristiani e l’epica biblica tardoantica. Di recente si è occupata dello spazio e del ruolo delle emozioni nel cristianesimo tardoantico.